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Giornata dei musei altoatesini nel segno della sostenibilità

Foto: Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige / Notburga Siller
Cosa si intende per “sostenibilità”? Che cosa significa per il mondo dei musei? E come possono musei grandi e piccoli contribuire alla sostenibilità nelle sue diverse sfaccettature? Domande al centro della 15ma Giornata dei musei altoatesini, che il 17 novembre ha riunito circa 70 operatori del settore museale da tutto l’Alto Adige a Castel Rechtenthal a Termeno, sede dell’Accademia provinciale di formazione. “Sostenibilità: il ruolo dei musei” il titolo di questa edizione del convegno, organizzato a cadenza annuale dall’Ufficio Musei e ricerca museale in collaborazione con l’Associazione Musei Alto Adige. Negli ultimi anni si è diffuso, infatti, un forte interesse del mondo dei musei a livello globale per lo sviluppo sostenibile e per i temi ad esso correlati di lotta alla povertà ed alle disuguaglianze, di tutela del clima, di promozione della pace e della prosperità per tutti.

“La tendenza si è rafforzata dopo che nel 2015 le Nazioni Unite hanno varato i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile,” ha spiegato in apertura di convegno la direttrice dell’Ufficio Musei e ricerca museale, Monika Conrater, “tanto che a fine agosto di quest’anno, dopo un lavoro pluriennale di elaborazione, ICOM, il Consiglio internazionale dei musei, massimo organismo rappresentativo dei musei a livello mondiale, ha approvato la nuova definizione di museo che contiene tra i compiti di quest’ultimo anche la promozione della sostenibilità”. “Quando parliamo di sostenibilità non si tratta solo di tutela del clima,” ha precisato Marlene Messner, direttrice amministrativa dell’Associazione Musei Alto Adige, “ma di qualcosa di ancora più importante: assicurare i bisogni della generazione attuale, senza compromettere le possibilità delle generazioni future – e ciò lavorando anche nei musei ai tre pilastri della sostenibilità: ecologia, economia e sociale”.

Questi i temi al centro della Giornata dei musei altoatesini di Termeno, per approfondire i quali sono intervenuti tre relatori di elevato profilo: Carola Rupprecht, direttrice del settore formazione e mediazione del Deutsches Hygiene-Museum di Dresda, portavoce del gruppo di lavoro Formazione per lo sviluppo sostenibile del Bundesverband Museumspädagogik; Raul Dal Santo, coordinatore dell’Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago (Milano), e la specialista austriaca di sviluppo di concetti sostenibili per le istituzioni culturali, Julia Weger (in collegamento video). 

Nel suo intervento, Carola Rupprecht ha sottolineato l’importanza non solo del funzionamento sostenibile (ad esempio nel senso del risparmio energetico) dei musei, ma anche e soprattutto del loro potenziale nell’educare, attraverso i contenuti e i formati didattici, ad un approccio responsabile e sostenibile, divenendo luoghi dove progettare, in dialogo con i diversi attori della società, un futuro comune diverso. Raul Dal Santo ha illustrato l’esperienza dell’Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago e la sua capacità, come “museo diffuso” sul territorio, di coinvolgere le comunità di riferimento per realizzare progetti di riqualificazione ecologica e valorizzazione culturale. 

Come avviare musei di ogni dimensione, anche i più piccoli, ad una gestione sostenibile, attraverso alcuni passi concretamente realizzabili, è stato il centro della relazione di Julia Weger. Si tratta, ha spiegato la Weger, di un processo che prevede l’acquisizione di una mentalità, più che della realizzazione di una strategia. Una necessità, quella del cambio di mentalità nell’ottica della gestione responsabile delle risorse e dell’inclusione, sulla quale sono convenuti i partecipanti al convegno nella discussione finale.